Le lettere qui trascritte offrono alcune particolarità grafiche degne di menzione, come ad esempio l'uso assai oscillante di maiuscole e minuscole iniziali (spesso di malagevole riconoscibilità, specie nel caso delle l ), il frequente impiego dei due punti - e talora dei due trattini sovrapposti [dettaglio] - per indicare un'abbreviazione e la resa pressoché sistematica della sibilante intensa con due grafemi ss di dimensioni diverse, il primo dei quali molto allungato verso l'alto e verso il basso [dettaglio]; le infrazioni a quest'ultima consuetudine grafica nell'intero corpus sono soltanto tre: in Lassistenza, lettera n° 7 prima occorrenza, in passasse, seconda ss, lettera n° 12, in stesso, lettera n° 33.
Interessante la compresenza non sporadica di puntino e accento sulla i finale delle parole monosillabiche e tronche [dettaglio]; in tali circostanze abbiamo scelto di trascrivere la vocale sempre accentata (anche nei casi in cui la grafia moderna rifiuta l'accento, come nell'avverbio di luogo quì), riservando alle note la puntuale segnalazione del fenomeno, stante la sua irriproducibilità grafica.
Nel campo della punteggiatura, da segnalare l'uso occasionale della virgola in apertura di rigo [dettaglio].
La divisione di una parola alla fine del rigo non è molto frequente; Maria Leonarda e gli altri scriventi preferiscono di solito concludere la parola prima di andare a capo, anche a prezzo di sacrificare l'allineamento del margine destro. Quando sono costretti alla segmentazione, essi ricorrono sia al trattino a metà altezza, semplice (-) o doppio (=), sia al trattino semplice in basso (_), che talvolta, allungandosi verso sinistra, si risolve in una sorta di sottolineatura di uno o più grafemi finali. In un caso la marca della segmentazione coinvolge anche l'inizio del rigo successivo [dettaglio].
La maggior parte delle lettere, se si escludono le formule di esordio, il luogo e la data all'inizio della missiva e la firma nella parte finale - che appaiono generalmente separati dal corpo del testo per mezzo di spazi bianchi -, tende ad essere composta da un blocco omogeneo di scrittura, nel quale si può notare come il primo rigo cominci più a sinistra (spesso impercettibilmente) rispetto all'inizio degli altri righi.
Il flusso della scrittura ha un andamento variabile. In alcune lettere i righi sono leggermente curvilinei oppure inclinati, con il confine destro a un'altezza diversa (di solito superiore) rispetto al sinistro; talvolta si può osservare l'infittirsi dei righi nella parte finale di una lettera, causato dalla preoccupazione di debordare i limiti della facciata. In altre missive invece il flusso scrittorio si dipana in maniera perfettamente orizzontale, con i vari righi che mantengono una reciproca equidistanza: in qualche caso è possibile attribuire tale prerogativa a linee rette ancora debolmente visibili sotto la scrittura, a scandirne i passi, forse stampate sulla carta o più probabilmente tracciate a matita in precedenza dagli stessi scriventi con l'aiuto di un righello.
Le abbreviazioni degli scriventi sono state rese secondo questi criteri:
riproduzione integrale delle parole abbreviate con il punto e i due punti (o i due trattini), sia per troncamento (M.; Gio:), sia per compendio o contrazione quando il grafema finale in apice sia ° (N:°, Stimatiss:°). Tutti gli altri grafemi apicali non immediatamente riproducibili da tastiera sono stati trascritti nello stesso "corpo" del rimanente testo, mantenendo salda la restituzione integrale della porzione precedente di parola (così, per esempio, Ott:re e Sig:ra sono stati trascritti rispettivamente Ott:re e Sig:ra). Riproduzione integrale anche nell'unico caso di lettera maiuscola iniziale isolata, priva del punto o dei due punti e di ogni altro segno tachigrafico (M), equiparabile a un'abbreviazione per troncamento.
scioglimento tra parentesi tonde di tutte le scrizioni tachigrafiche ottenute in modi diversi ma sempre senza l'ausilio del punto o dei due punti: linea dritta o tratto ondulato sopra la parte da abbreviare, grafema finale di dimensioni minori posto in alto, simbolo in luogo di un'intera parola - come avviene talvolta per il segno convenzionale di scudi [dettaglio] -, ecc.: Cmo con una tratto ondulato che sormonta gli ultimi due grafemi viene trascritto C{arissi}mo, Sigr viene reso Sig{no}r;
inserimento di un punto, allo scopo di favorire la comprensione del testo, nel caso di una parola abbreviata per contrazione e priva sia del punto o dei due punti sia di ogni segno tachigrafico: così, ad esempio, Dma viene trascritto senz'altro D.ma. Si è rinunciato a segnalare di volta in volta l'intervento in nota poiché esso è da intendersi sistematico, risultando assenti nei manoscritti i tipi concorrenti d.ma e d:ma.
MANOSCRITTO | TRASCRIZIONE | SCIOGLIMENTO |
Affma | Aff.ma | Affezionatissima |
D. | D. | Donna (nella lett. n° 2) |
D. | D. | Don (nella lett. n° 41) |
Dma | D.ma | Devotissima |
Emimo | Emi.mo | Eminentissimo |
Gio: Batt:a | Gio: Batt:a | Giovanni Battista |
M. | M. | Maria |
M. L. | M. L. | Maria Leonarda |
Monast:° | Monast:° | Monastero |
N:° | N:° | Numero |
Ott:re | Ott:re | Ottobre |
Ott=re | Ott=re | Ottobre |
p.° | p.° | primo |
p:° | p:° | primo |
P. S. | P. S. | Post Scriptum |
S. | S. | San / Santo / Santa |
Servt.e | Serv[i]t.e | Servitore |
Sett:re | Sett:re | Settembre |
Sig:a | Sig:a | Signora |
Sig:e | Sig:e | Signore |
Sig:r | Sig:r | Signor |
Sig:ra | Sig:ra | Signora |
Sig:re | Sig:re | Signore |
Sig.To | Sig.To | Signor (cfr. nota 1 della lett. n° 12) |
S. M | S. M | Santa Merolli |
S. M. | S. M. | Suor Maria (nella lett. n° 3) |
S. M. | S. M. | Santa Merolli (nella lett. n° 5) |
S: M. L. | S: M. L. | Suor Maria Leonarda |
Stimatiss:° | Stimatiss:° | Stimatissimo |