Dal momento che non è stata notata negli scriventi alcuna distinzione fra accento grave e accento acuto, si è scelto di uniformare all'uso moderno.
I caratteri posti in apice nelle parole abbreviate sono stati allineati; nell'allinearli non è stata mantenuta l'eventuale sottolineatura degli stessi.
È stato inserito sempre il puntino nelle abbreviazioni, laddove non fosse già presente nell'originale (es.: "stmo" = "stimatissimo" passa a "st.mo"; "vro" = "vostro" passa a "v.ro"; "Sig" = "Signore" privo di punto passa a "Sig."). L'aggiunta del puntino è stata necessaria in tutti i casi in cui si sia intervenuti nell'allineare i caratteri posti in apice ("affezionato", usualmente puntato "aff" e seguito dalla "o" in apice, è stato reso "aff.o").
Per quanto riguarda le lettere di Luigi Micali, nelle quali è attestato l'uso delle virgolette basse come segno di abbreviazione [dettaglio], occorrerà questa precisazione: l'abbreviazione di "Poscritto" in "P.S." è dell'originale, così come anche il punto dopo i numeri; in tutte le altre abbreviazioni, invece, il punto è stato inserito dall'editore. Sempre nelle lettere di Luigi Micali è attestato l'uso della dieresi sulla "i", in genere in luogo dell'accento circonflesso [dettaglio].
La "n" tagliata col significato di "numero" è stata resa "n.".
La "p" tagliata col significato di "per" è stata resa "p{er}".
La data è stata spostata in apertura in tutti i casi in cui venga collocata dallo scrivente al termine della lettera.
Sono stati mantenuti i casi in cui la data è preceduta dall'iscrizione.
Sono stati mantenuti, senza integrazioni, gli errori dovuti a salti di penna (es.: "miserabilissi" = miserabilissimi).
Nel caso di parole che, a prescindere dalle condizioni del manoscritto, risultino di difficile lettura (specialmente nomi di persona), è stata adottata la dicitura "illegibile".
Nelle lettere di Giuseppe Oddo sono stati mantenuti il punto fermo raddoppiato che si presenta talvolta a chiusura di paragrafo e i puntini che seguono in qualche caso i numeri e la data.
Si segnala che, per la rapidità dell'esecuzione, gli aggettivi che precedono la firma non risultano sempre decifrabili con chiarezza (ad esempio ci può essere incertezza fra la lettura "aff.o" e "aff.mo"). In questi casi si è operata sempre una scelta, senza la marca di "dubbia lettura".
La presenza di grafemi sottoscritti è stata segnalata solo laddove essi fossero decifrabili.
Nelle lettere di Emanuele Francica si è scelto di rendere con il punto fermo quelli che potrebbero apparire come trattini, dal momento che si è constatato come spesso il puntino sopra le "i" sia eseguito dallo scrivente come un trattino.