Le lettere di Maria Belli presentano alcune incertezze grafiche riguardanti:
l'uso degli accenti sui monosillabi;
l'uso del diacritico <h->;
la separazione delle parole e l'uso dell'apostrofo, in particolare in forme di articolo + parola iniziante con vocale;
l'uso delle maiuscole e minuscole (in particolare in nomi di luogo o di persona, all'inizio di periodo); in alcuni casi maiuscola e minuscola non sono ben distinguibili (e si è ricostruita l'iniziale in base all'usus della scrivente, o in assenza di forme analoghe in base alla norma grafica odierna)
l'uso del diacritico <i>;
l'omissione di grafemi;
l'uso di consonanti doppie e scempie;
l'uso di <s> e <z> dopo consonante (''borza'' e sim., anche ipercorrettismi);
l'uso di <j> (e isolatamente di <v>).
Sono, inoltre, piuttosto numerose le autocorrezioni e non mancano le incertezze nel ductus, in particolare della <e> (talora confondibile con <a>).
Prevale l'uso dell'articolo determinativo e delle preposizioni articolate non palatalizzati (li, alli ecc.) davanti a s- impura.
Si oscilla anche fra forme di prima persona singolare dell'imperfetto indicativo in -a e in -o.
L'interpunzione è molto incerta e irregolare, soprattutto riguardo all'indicazione di fine periodo (che spesso manca del tutto).
La separazione delle parole a fine rigo spesso è indicata con il segno ''='' (accanto a ''-'', talora manca del tutto). Le lettere presentano inoltre una serie di casi di segmentazione erronea di parole nei cambi di rigo (in tali casi nell'edizione i fine rigo sono indicati). Il segno grafico ''='' può, inoltre, segnalare anche una pausa. Altro segno grafico non più in uso in italiano è il punto interrogativo capovolto (che compare accanto a quello regolare ''?'').
La partizione della lettera di norma comprende la formula allocutiva in altro a sinistra, il secondo rigo contiene le indicazioni di luogo e data poste a destra del foglio. Dopo uno spazio di circa un rigo segue per lo più un blocco di testo unitario, introdotto da un incipit comprendente delle informazioni metaepistolari. Sono molto rari gli a capo, i rientri e gli interlinea. Il congedo è posto a destra del foglio e segue direttamente il testo della lettera, per lo più senza spazi intermedi.
Sono frequenti i post scripta, non sempre indicati dalla sigla ''P.S.''.
Le lettere si svolgono su recto e verso del foglio.
Abbreviazioni
Le abbreviazioni sono molto numerose, il loro uso è pressoché normale nelle parti dell'intestazione e del congedo. Spesso la parte finale di parola che segue il punto è posta in alto in corpo grafico più piccolo. Si indicano i casi più frequenti. Le abbreviazioni non inequivocabilmente comprensibili sono sciolte nell'edizione dell'epistolario.
Sono pressocché regolari le abbreviazioni per i mesi: Giug.o = Giugno; Ag.o, Agg.o = Agosto; Sett.e, sett.e, sett. = settembre; Ottob.e, ott.e = Ottobre ecc.
Altre abbreviazioni:
abbrac.i, abbrac., abbr.i = abbracciandoti
aff.a, aff. = affezionata
Carimo (nella nostra edizione Cari.mo), Caris.o, Cars.o = Carissimo
Cic.a, cic.a, Cic., Ci.a, C.a, C. = Ciccia
Mar., M. = Maria
S. B., s.Be, Santa B. = Santa Benedizione
nos.o = nostro
pp.o = passata
sd. = scudi
bajoc., baj = Baiocchi