Le lettere familiari indirizzate da Mastriani al suocero sono scritte in modo accurato, con sistematico e rigoroso rientro dei capoversi e rarissime cancellature, che compaiono in realtà solo nelle missive composte in situazioni di maggior impatto emotivo (es. 1). Nell'edizione si dà conto delle correzioni solo quando sia possibile risalire ai grafemi sottoscritti. La scrittura appare disposta in modo uniforme anche nei brevi biglietti scritti per comunicazioni veloci e informali, indirizzati per lo più alla suocera Clementina; in questi ultimi tuttavia Mastriani adopera talvolta piccoli fogli di carta e una grafia meno accurata (immagine 7).
Mastriani mostra una precisione notevole nell'allineare i capoversi e nel calcolare la giusta misura dei rientri in particolare nelle lettere 19 e 20, inviate al musicista Giovanni Pacini, in cui tra l'altro adopera carta senza dubbio di migliore qualità rispetto alle altre. Nella 19 l'intestazione si trova a 6 cm. dal bordo superiore e lo scrivente dà di linea di circa un centimetro e mezzo, spazio quasi doppio rispetto agli usi consueti; in questa lettera tutti i capoversi, allineati perfettamente, presentano un rientro dal bordo sinistro di 1.50 cm, mentre in direzione opposta la scrittura procede ordinata fino alla fine dello spazio disponibile; nella 20 la scrittura inizia per ogni foglio a esattamente 5.5 cm. dal bordo superiore e lascia sempre uno spazio di 2.3 cm. dal bordo inferiore, con uso di inchiostro uniforme e rientri di 2 cm. ad ogni capoverso.
Il sistema interpuntivo è alquanto ricco, con un uso disinvolto della pausa medio forte e dei due punti in condizioni avvicinabili a quelle moderne. Solo nella lettera n.1 il punto esclamativo è seguito dal punto fermo ("E' giusto!."). Non è mai tralasciato il punto fermo nel passaggio da un capoverso al successivo. L'uso dei puntini sospensivi è molto frequente per allusioni o sottolineature emotive; poiché il numero dei puntini adoperati appare proporzionale all'intento comunicativo, secondo un espediente che lo scrittore è solito mettere in pratica nella scrittura narrativa dei romanzi, si è deciso di rispettarlo senza uniformarne l'uso ai canonici tre. Allo stesso scopo risponde la frequente abitudine di sottolineare determinate parole, quasi a riprodurre l'intonazione del parlato per marcare precisi momenti del discorso: si veda, esemplare in tal senso, il vero e proprio rimbrotto rappresentato dalla lettera 1, l'unica che rechi la fredda intestazione "Sig. Suocero" (ben presto mutato in "Mio carissimo padre", "Rispettabilissimo padre" etc. nelle lettere di richiesta di aiuto) e, specularmente, il congedo limitato alla sola firma (si veda immagine). La sottolineatura è adoperata anche nei latinismi (es. 7: suavitatem odoris) e nelle forme marcate (es.7: ha cacato; ha vomicato).
Lo scrivente non fa distinzione per l'accento acuto e grave: si è scelto dunque di uniformare gli accenti secondo l'uso moderno.
Le date, quando segnate, sono sempre posizionate in chiusura, uso che si rispetta nell'edizione (recano la data ad inizio, prima della intestazione, solo la n. 8 e la n. 21, le uniche in cui è anche esplicitato il luogo di partenza: Capri nel primo caso (qui Mastriani si trovava in breve gita con tutta la famiglia: per questo motivo questa è anche l'unica missiva in cui i figli lasciano in calce firma e un breve saluto), Napoli nel secondo (la lettera è indirizzata a un professore calabrese).
Si allineano le vocali poste in apice alle seguenti abbreviazioni, senza scioglierle:
aff.o - aff.o per "affezionatissimo"
Cariss.o - Cariss.o per "Carissimo"
Devotis.o - Devotis.o per "Devotissimo"
Dev.o - Dev.o per "Devoto"
D. per Don
cog.to - cog.to per "cognato"
Comm.per "Commendator"
Ferd.o - Ferd.o per "Ferdinando"
Fr., F. co, Fran.co - Fr., F.co, Fran.co, per "Francesco"
Gentilis.a - Gentilis.a per Gentilissima
Go G.o per Giugno
Ill.ma per Illustrissima
obb.o - obb.o per "obbedientissimo"
obb.mo- obb.mo per "obedientissimo"
Rispettabilis.o - Rispettabilis.o per "Rispettabilissimo"
Sig. per "Signor" e "Signora"ubbid. per "ubbidientissimo"
ub. per "ubbidientissimo"
Si sciolgono le abbreviazioni sett. sett{embre}, dic. dic{embre} e il titulus su "m" in indistintam{en}te. Si indicano tra parentesi quadre i grafemi ripristinati in seguito a caduta dovuta a guasto meccanico del foglio (macchia d'inchiostro o lettera caduta fuori margine per rottura del bordo esterno della carta).
L'unico lapsus calami, presente nell'annotazione marginale di 5, sicuramente causata dal disagio emotivo della richiesta economica ("Io mi rattrovo nella più imbarazzante posizione") è stato conservato: "Voglia Iddio che sia questa l'ultima vostra [sic] che v'importuno".