BIOGRAFIE

Teresa Pikler

A Teresa Pikler, moglie di Vincenzo Monti, i repertori biografici ottocenteschi dedicano una voce in quanto «ispiratrice di Ugo Foscolo»: com’è noto, il nome della Teresa delle Ultime lettere di Jacopo Ortis allude a quello della Pikler, per la quale Foscolo nutrì una passione infelice. Le biografie ottocentesche di Teresa si soffermano quasi esclusivamente su questa vicenda amorosa; altre fonti mettono in rilievo la bellezza della donna, la sua mondanità e il suo carattere forte e pragmatico. Figlia di Giovanni Pikler, uno dei più noti incisori di pietre preziose dell’Ottocento, Teresa nacque il 3 giugno 1769 a Roma e qui visse fino a quando, in séguito al matrimonio con Monti, si trasferì a Milano (1791); nella città lombarda rimase fino alla morte, avvenuta il 19 maggio 1834. Ebbe due figli: Costanza, che divenne moglie di Giulio Perticari, e Giovan Francesco, morto all’età di due anni. Diversamente da Monti e da Costanza, non coltivò interessi letterari, ma amò esibirsi in rappresentazioni teatrali.

Costanza Monti Perticari

Figlia di Vincenzo Monti e di Teresa Pikler, Costanza (1792-1840) divenne, per volontà del padre, moglie di Giulio Perticari. L’unione non fu felice, anche se permise alla donna di coltivare i propri interessi letterari: all’attività di poetessa si affiancò, man mano, una sempre più approfondita competenza filologica (il nipote Achille Monti ha pubblicato, oltre ai suoi versi, un saggio sulle sue note dantesche). La Monti Perticari non fece circolare i suoi scritti al di fuori di una ristretta cerchia di amicizie maschili. L’intesa affettiva che la legò ad alcuni di questi amici suscitò spesso scandalo; dopo la morte di Perticari le voci infamanti sul conto di Costanza - accusata addirittura di aver causato la morte del marito - aumentarono e ne danneggiarono la reputazione. La donna, dal canto suo, aveva sempre preso le distanze dalla società, talora esibendo platealmente comportamenti censurabili. Costanza non si risposò e visse il resto della sua esistenza, segnata dalla malattia, in una solitudine accompagnata da un’intensa attività di scrittura (sui quaderni privati cfr. in particolare Chiara Agostinelli, "Per me sola". Biografia intellettuale e scrittura privata di Costanza Monti Perticari, Roma, Carocci, 2006).