BIOGRAFIE | ![]() |
Nasce a Mezzana Corti-Bottarone (Pavia) nel 1813. Laureatosi in legge, nel 1848 entra nel Parlamento Subalpino. Nominato prodittatore della Sicilia al tempo della spedizione garibaldina, deve affrontare il problema dell'annessione dell'Isola al Piemonte e si dimette in séguito a divergenze col Crispi, allora segretario generale della dittatura. Nel 1862 è preposto ai Lavori pubblici dal Rattazzi. Nel 1866, alla vigilia della battaglia di Lissa, il Ricasoli gli affida la Marina. Dopo essere stato per un breve periodo ministro delle Finanze, morto Rattazzi gli subentra come leader della "sinistra storica" e nel 1876 viene eletto Presidente del Consiglio, incarico che, con alcune interruzioni (negli anni 1878, 1879-81, 1883, 1887), ricopre fino alla morte, avvenuta a Stradella nel 1887. Durante il suo governo, ricordato in particolare per l'affermazione della politica del "trasformismo", si hanno l'approvazione della legge elettorale con l'allargamento del diritto di voto a tre milioni di elettori e l'abolizione della tassa sul macinato; in politica estera, il varo della Triplice Alleanza con gli imperi centrali e l'avvio dell'espansione coloniale nell'Africa Orientale.
Amalia FlarerNasce a Pavia nel 1847 da Francesco Flarer, illustre oculista, e da Rosa Pessina. A ventitré anni diventa moglie dell''ingegner Enrico Grassi, dal quale ha una figlia, Bice. Rimasta vedova, nel 1876 sposa Agostino Depretis, già suo tutore, e da lui ha un altro figlio, Agostino. Divenuta la moglie del Presidente del Consiglio, si segnala come "donna salottiera": nella casa di Via Nazionale 75 si riuniscono quotidianamente gli uomini politici vicini al Depretis, che donna Amalia continuerà a ricevere anche dopo la morte del marito. Le lettere dei corrispondenti testimoniano la raffinata cultura, specialmente letteraria di Amalia. Tra gli altri, Carlo Dossi e Ferdinando Martini sottopongono alla sua supervisione alcuni loro scritti. Muore a Stradella nel 1922.